Ciao, sono Sara!
A volte basta iniziare dal corpo per fare chiarezza dentro di sé.
Con lo Yoga, la meditazione e la sistemica, ti accompagno a riconnetterti con ciò che senti, partendo dal corpo, passando dalla mente e arrivando alle relazioni


Con il tempo, ho scoperto che iniziare ad ascoltare se stessi può essere una benedizione o diventare una maledizione...
... se non hai gli strumenti giusti per vederti, sceglierti e accoglierti.
Per tanto tempo ho creduto che il cambiamento richiedesse solo forza di volontà. Eppure, ogni volta che provavo a forzarmi, qualcosa mi riportava al punto di partenza. È stato solo quando ho iniziato ad ascoltare e vivere il mio corpo che tutto ha cominciato a trasformarsi.
🍀 Con lo yoga, ho imparato che il corpo custodisce la nostra storia, il nostro atteggiamento e la nostra visione del mondo. Imparando ad ascoltarmi mentre mi muovevo con il respiro, ho trovato la chiave per alleggerire il corpo, accogliere e rilassare le tensioni e radicarmi in ciò che sento.
🧘♀️ Poi è arrivata la meditazione, e con essa un altro insegnamento: non sempre possiamo cambiare ciò che accade intorno a noi, ma possiamo scegliere come stare con quello che c'è. È lì che ho scoperto la forza della presenza, la bellezza di abbracciare tanto la luce quanto le ombre, in questo continuo gioco che è la vita.
🌳 Infine, con le costellazioni familiari, ho capito che non siamo soli nel nostro viaggio. Le relazioni che intrecciamo sono occasioni che possono portare equilibrio e armonia, se impariamo a vederle e accoglierle dalla giusta prospettiva.
Tutto questo è quello che mi guida nel mio lavoro.
Un cammino che parla di me (e forse anche un po’ di te)
Qui trovi la sezione più lunga e discorsiva di tutto il sito: è la mia storia e ci tengo a condividerla con chiunque voglia leggere il mio lato più umano: da dove sono partita e dove sono ora.
Prima ancora di essere interessata all'insegnamento dello Yoga e di tutto il resto, sono interessata alla relazione, alla condivisione, all'aprirsi e vedersi per ciò che si è: umani in cammino, ognuno con i propri difetti e con la propria bellezza.
Sperando di conoscerti dal vivo... intanto ti auguro una buona lettura 🩵

Ci credi che lo Yoga, all'inizio, neanche mi piaceva?
È entrato nella mia vita in uno di quei momenti in cui si va avanti per inerzia.
Frequentavo la Libera Accademia di Belle Arti di Firenze, e non mi ponendo grandi domande su chi ero, cosa volevo e cosa sentivo. Semplicemente, ero lì.
Poi, in un freddo giovedì di gennaio, una mia amica mi propone di andare a provare Yoga. E io, che da adolescente mi ero sentita dire da mia madre:“Non puoi fare Yoga, non sei abbastanza flessibile”, ho detto sì.
Così, giusto per smentirla a distanza di anni. 😅
La pratica, in realtà, quelle prime volte non mi entuasiasmava.
Ma… alla fine di ogni lezione, succede qualcosa: un momento di silenzio, di calma, di spazio dentro di me.
Una sensazione strana… e bellissima: leggerezza, silenzio, un respiro più ampio.
Ho continuato a praticare solo per quella sensazione: ogni volta, anche se di poco, stavo meglio di prima.
Può davvero una semplice domanda cambiare tutto?
Mi trovo nella mia camera fiorentina (quella con il riscaldamento più simbolico che reale), quando mi arriva una domanda, una di quelle che ti si pianta dentro:
"Se lo Yoga ha fatto così tanto per me… perché non provarci, e condividerlo anche con gli altri?"
E così, pochi mesi dopo, eccomi catapultata alla mia prima formazione con Jacopo Ceccarelli di Firenze.
Ricordo ancora benissimo il primo giorno: un misto tra "ma chi me l’ha fatto fare?" e "Ora torno a casa, faccio finta di niente, e mi iscrivo a pilates". (Scherzo, ai tempi neanche sapevo che esisteva il pilates 😅)
La notte? Zero sonno, neanche un minuto.
Ma poi... il mattino: la meditazione, la prima pratica, le persone, la sala, l’energia.
E qualcosa dentro cambia: inizio a riscoprire il corpo, il respiro, il silenzio.
E, con loro, anche una parte di me che non conoscevo: più leggera, più viva, più vera.
Inizio a divertirmi. A sentirmi a casa nel corpo.
E lì, in quel momento... "Voglio insegnare Yoga. È questo che voglio fare."
Un anno dopo, con un mix di coraggio, incoscienza e amore, apro il mio primo centro yoga a Montecassiano.


Qual è il colore dei tuoi sogni?
Apro un centro yoga: ricordo con amore l’angolo delle tisane, la sala luminosa e le chiacchiere dopo la pratica, quando nessuno aveva davvero voglia di andarsene.
Era tutto come lo avevo sognato.
Ogni lezione era un piccolo dono: un modo per condividere ciò che aveva fatto la differenza nella mia vita.
Poi, come spesso accade, la vita si muove e io mi muovo con lei.
Arrivano nuove domande e, ogni tanto, anche il pensiero di lasciare tutto: lo yoga, il percorso interiore, la ricerca.
Qualche anno dopo, mi trasferisco sul lago di Garda e provo a cambiare strada.
Ma ogni volta che mi allontano dall’insegnamento, sento che qualcosa dentro di me si spegne un po'.
Mi manca condividere quello spazio dove le persone respirano, si ascoltano e, un respiro alla volta, tornano a sè.
E così torno anche io.
Ogni volta che pratichiamo insieme, che respiriamo e ridiamo… il mio cuore si alleggerisce.
Ed è proprio con il cuore leggero che continuo a rimanere.
Insegnare Yoga, per me, non è solo un lavoro: è il mio modo di donare qualcosa al mondo.
Ogni pratica è uno scambio silenzioso: insegno, sì, e allo stesso tempo ricevo. Perché sul tappetino non guido soltanto, cammino insieme ad ognuno di voi.
Poi, in un caldo pomeriggio di maggio, mi ritrovo, quasi per caso, in un seminario di sistemica e costellazioni familiari.
E, come direbbe il maestro Oogway di Kung Fu Panda:
"Spesso ci si imbatte nel proprio destino sulla strada presa per evitarlo."
Quel giorno non cercavo niente, ma ho trovato nuove parti di me.
Ho riscoperto il valore delle relazioni, ho incontrato emozioni escluse che avevo lasciato ai margini, ho aperto il cuore a nuove possibilità.
Ho trovato uno spazio dentro di me fatto di presenza, verità e leggerezza.
Uno spazio in cui era possibile vedermi, scegliermi e accogliermi.


Come sarebbe iniziare a vivere e a volersi bene davvero?
Lavorando con la sistemica e le relazioni, ho iniziato da quella più importante: quella con me stessa.
Con il mio corpo, i pensieri, le paure… ma anche con ciò che mi fa stare bene, che mi fa sorridere, che mi fa sentire viva e leggera.
Tutte parti che mi appartengono. Che ci appartengono.
Con la sistemica ho iniziato a comprendere l'importanza di osservare ciò che viviamo dentro di noi, in relazione con noi, perchè è poi quello che vedremo come riflesso in ciò che ci accade nella vita.
Ho compreso che lo stesso tratto di strada può sembrare in salita o in discesa, a seconda della prospettiva da cui lo guardi.
E la prospettiva, nella vita, è il crinale tra la sofferenza e il sentirsi leggeri e in amore.
Alla fine, siamo solo esseri umani che cercano un po’ di spazio per respirare, amare e sentirsi autentici.
Come sarebbe, quindi, iniziare a vivere e a volersi bene davvero?

RIMANIAMO IN CONTATTO? 🌷
Ricevi l'accesso alle risorse gratuite e rimani aggiornato su tutte le novità, online e dal vivo sul Lago di Garda.
Ognuno di noi può ritrovare proprio spazio autentico, dove il corpo, la mente e le relazioni convivono in armonia con il flusso degli eventi.
A volte, tutto ciò di cui abbiamo bisogno è solo un piccolo aiuto per riconoscere quel tratto di strada che ci porta in quello spazio.
Se queste parole ti risuonano, se senti che è il momento di ascoltarti, sono qui per accompagnarti in questo viaggio. E ti do il mio benvenuto.